Vittorio Valiante – Urban Street Artist

Adoro il Vomero di Fabiana Martino.

L’ARTISTA URBANO, CHE TRASFORMA I RIFIUTI IN SUGGESTIVE E REALISTICHE OPERE D’ARTE

“…dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono fior…”. Così cantava, qualche anno fa, il grande Fabrizio De André.
E, probabilmente, allo stesso modo deve pensarla anche Vittorio Valiante, giovane pittore ed artista urbano made in Vomero, che ha firmato la nostra prima copertina “regalandoci” l’opera dal titolo “Frantume – frammento di vita dimenticata”. Un realistico volto di donna realizzato in idropittura e olio su pannello abbandonato… Per la precisione, su ripiano in legno di un armadio in disuso trovato tra i rifiuti nella centralissima piazza degli Artisti.

Uno splendido esempio di come è possibile “trasformare” la realtà, semplicemente, cambiando prospettiva. I lavori di Valiante si contraddistinguono per la forte padronanza tecnica del mezzo pittorico e per l’ingegno creativo di una tavolozza cromatica ineguagliabile. Le sue opere indagano le emozioni che ci vengono restituite sotto forma di dettagli, diventando opera condivisa attraverso la nostra immaginazione. Un’arte che sussurra al nostro inconscio attraverso la smaterializzazione dell’immagine, che riporta l’occhio alla forma, rappresentando solo parti di essa. Nei suoi scorci di vita cattura esperienze frammentate, circoscrive limiti, confini… Così facendo, stimola la nostra creatività spingendoci a oltrepassarli.
È solito rappresentare dettagli su media e grande scala attraverso la ricostruzione e la reinterpretazione. Dettagli, che avvolgono i nostri sensi e il nostro occhio stabilendo una connessione tra opera e osservatore. Dopo aver conseguito nel 2009 il diploma al liceo d’arte Suor Orsola Benincasa e, in seguito a una breve esperienza presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, Vittorio Valiante ha proseguito da autodidatta. Dal 2012, con l’uso di pseudonimi, ha cominciato a lavorare a una grande produzione di dipinti, che l’hanno portato fino in Russia, dove i suoi lavori sono entrati a far parte di diverse collezioni private.
A caratterizzare le sue opere, una pennellata materica con ricca e intensa gamma cromatica, con chiari rimandi alla pittura di Rembrandt e a quella dei macchiaioli, in particolare alla scuola napoletana di fine ‘800 e primi del ‘900. Nel 2018 inizia a praticare l’arte del “madonnaro” e dalla strada arriveranno grande visibilità, numerose commissioni e nuovi rapporti, che sfoceranno in diverse iniziative legate, soprattutto, alla riqualificazione del territorio napoletano… e non solo. L’artista ha partecipato a numerosi festival internazionali, in particolare negli Stati Uniti, e dal 2019 si è aperto anche al mondo dell’arte muraria, richiamando l’attenzione di enti pubblici e privati, con cui realizza interessanti progetti.

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